PALAZZO DEL MERENDA - COLLEZIONI CIVICHE
Il Palazzo del Merenda, progettato dall'architetto Giuseppe Merenda, fu inizialmente concepito come il primo ospedale civile della città, nella prima metà del XVIII secolo.
Nel corso degli anni, l'edificio ha subito diverse trasformazioni: nel 1827 Giuseppe Pani ne realizza la sua attuale facciata mentre nel 1848 l'edificio viene ampliato grazie all'ingegnere Cantoni con aree dedicate agli orfani e all'idroterapia.
È nel 1922 però che Palazzo del Merenda diventa sede permanente degli Istituti Culturali di Forlì, racchiudendo buon parte del patrimonio storico e artistico della città nelle sue quattro sezioni: la Biblioteca “Aurelio Saffi”, la Pinacoteca Civica “Melozzo degli Ambrogi”, il Museo Etnografico “Benedetto Pergoli”, e l'Armeria “Albicini”.
La Biblioteca Comunale ancora oggi comprende una Sezione Antica di oltre 400.000 documenti, 250.000 dei quali appartenenti al Carlo Piancastelli del 1938. La Sezione Moderna venne inaugurata nel 1946 come erede dell’ottocentesca Biblioteca popolare e conta ad oggi oltre 300.000 documenti, tra volumi e altri materiali, raccolti tra la sede centrale e le sedi decentrate sul territorio comunale.
La Pinacoteca Civica “Melozzo degli Ambrogi” raccoglie importantissime opere: dipinti, disegni, incisioni, arazzi, ceramiche e sculture che provengono da varie congregazioni religiose soppresse, dalla residenza municipale o che sono donate da importanti concittadini. Negli anni ha subito diversi cambiamenti tra cui il trasferimento ai Musei San Domenico della prestigiosa scultura Ebe di Antonio Canova, della sezione antica della Pinacoteca e della collezione Pedriali, mentre nel 2013 alcune opere sono state trasferite al Museo Civico di Palazzo Romagnoli, dove è stata creata una collezione dedicata al Novecento.
Il nucleo originario dell'Armeria “Albicini” è costituito dalle armi collezionate dal marchese Raffaello Albicini, che abbracciano un arco temporale dal XV al XIX secolo. Successivamente, la raccolta è stata poi ampliata con altri pezzi e armi tipiche del Congo, dono di Virginia Pedriali.
Il Museo Etnografico Romagnolo “Benedetto Pergoli” è costituito dalla collezione iniziale - la “Mostra Etnografica Romagnola del 1921” - che conserva le ricostruzioni di ambienti tipici di una casa romagnola del XIX secolo, e successive donazioni di carri da trasporto, attrezzi da lavoro e mobilio di botteghe e da 60 dipinti di Giordano Severi che ritraggono rocche e castelli di Romagna dal 1928 al 1930.
Il Museo Archeologico “Antonio Santarelli” venne fondato nel 1884 per custodire i materiali provenienti da ritrovamenti fortuiti e dalle indagini archeologiche eseguite nel territorio di Forlì e delle vallate del suo comprensorio da Antonio Santarelli, proseguite poi fino ai giorni nostri grazie agli Uffici della Soprintendenza.
Il 16 maggio 2023 anche Forlì è stata toccata dalla tragica alluvione che ha devastato una grande porzione della Romagna.
Parte delle collezioni civiche era conservata presso un deposito esterno, purtroppo colpito da inondazioni di circa 350 cm e da depositi fangosi dai 40 ai 70 cm.
Con il tuo aiuto tramite possiamo far rinascere il patrimonio storico e artistico colpito:
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